Archeologia contemporanea

Lo studio del mondo contemporaneo tramite il metodo archeologico nasce già alla fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, concentrando il dibattito sull’idea che l’archeologia debba indagare i fenomeni della “nostra” società contemporanea, distaccandosi dalla visione etnoarcheologica tesa a costruire modelli utili all’interpretazione e alla comprensione delle società antiche. E’ tuttavia negli anni duemila che è sancita formalmente la nascita della disciplina: la società contemporanea diventa l’oggetto della ricerca.
Dal dibattito sui confini cronologici all’insieme dei filoni tematici affrontati attraverso la metodologia archeologica, negli ultimi due decenni l’archeologia contemporanea si è costantemente evoluta e confrontata con i cambiamenti della nostra società, ponendo la traccia materiale al centro delle proprie riflessioni. Se in ambito internazionale si è ormai giunti a una definizione e una progettualità consapevole della disciplina, in Italia sono mancati un dibattito e una riflessione organica. Esistono un’inconsapevole archeologia “del contemporaneo”, intesa come la registrazione occasionale dei dati del XX e XXI secolo, e
alcune sporadiche esperienze di analisi della società attraverso la lente archeologica e, più spesso ancora etnoarcheologica.

Il Laboratorio MAPPA si pone così all’avanguardia nello studio archeologico della società odierna, approcciandosi a diversi filoni di ricerca, ponendo le basi per sviluppare un dibattito a livello nazionale e sviluppando una serie di progetti che hanno come focus il XX e XXI secolo.

Acampada24 – Archaeological view

Il 13 maggio 2024 è iniziata l’Acampada 24 nei giardini del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa. Studentə, che da mesi sono in mobilitazione, hanno piantato le tende. Crediamo importante documentarne archeologicamente lo svolgimento e la memoria anche, e non solo, nella materialità che sta producendo e che lascerà dietro di sé. 

ArchMOSS - Archeologia della MOntagna per lo Sviluppo ecoSostenibile

Dal dopoguerra, lo spopolamento umano e l’abbandono delle attività agro-silvo-pastorali sulle Alpi Apuane hanno permesso la rioccupazione degli spazi montani da parte di specie animali e vegetali.
Abbandono/resilienza/rioccupazione caratterizzano la montagna toscana e hanno portato a creare aree naturali protette e sviluppare politiche di conservazione che, tuttavia, non sono sempre pienamente comprese dalle comunità locali, aprendo confronti e scontri sulle politiche di sviluppo e di preservazione ambientale.

LI.MA. (LIminal MAteriality)

LI.MA. (LIminal MAteriality) è un progetto speciale di didattica promosso dalla cattedra di Archeologia moderna e contemporaneo e finanziato dall’Università di Pisa, dedicato a scoprire archeologicamente la materialità lungo i confini delle rotte migratorie per cercare di capire che tipo di contributo la disciplina archeologica può dare alla contro narrazione dei  fenomeni migratori e dei rapporti che si instaurano con i territori, i paesaggi e le comunità liminali.

Archeologia delle migrazioni contemporanee non documentate

L’archeologia delle migrazioni rappresenta una chiave di lettura per comprendere le trasformazioni sociali, geopolitiche e culturali della società contemporanea. Nel contesto italiano, la lettura archeologica delle migrazioni contemporanee non documentate, ad oggi assente, permetterà di riconoscere le tracce materiali di tale fenomeno come effettivo documento antropico.

ARAM (2022-2024)

Le “montagne di mezzo” sono quelle aree non propriamente collinari, ma nemmeno di alta quota, in cui lo spazio abitabile rappresenta una mediazione dialettica con condizioni fisiche mutevoli. E’ un luogo poliedrico e polisemico, forte della relazione tra montuosità naturale e montanità culturale; è oggi il risultato di una successione di abbandoni che ne ha censito la marginalità economico-sociale.

WRITES (WRiting Is on ThE wallS) (2020-2023)

WRITES è un progetto di archeologia contemporanea che ha lo scopo di verificare la fattibilità di un’analisi archeologica delle tracce contemporanee, quali graffiti, scritte, disegni, adesivi, poster… disseminate su muri, facciate, serrande, sportelli, cancelli… del centro storico di Pisa.

Ogni giovedì (2020 – 2023)

“Ogni giovedì” è un progetto di archeologia contemporanea che mira alla documentazione della vita quotidiana durante il periodo di quarantena imposto dal governo Italiano come misura di contenimento dell’epidemia di Covid-19.

ISOLA (2022)

In che modo la cultura materiale può essere studiata e documentata in epoca di globalizzazione delle produzioni e dei consumi?
Il progetto didattico ISOLA vuole lavorare su questo attraverso una esperienza multidisciplinare che si sviluppa tra Pisa e Lampedusa. Lampedusa intesa come microcosmo nel quale la complessità del globale interagisce sistematicamente con il locale a partire da un surplus di tracce materiali lasciate sull’isola da chi la ha vissuta e attraversata negli anni, da chi la vive e attraversa oggi.

Archeologia di confine (2021)

Il tema del confine nella contemporaneità è al centro del progetto speciale di didattica che vede l’attuazione di un percorso transdisciplinare archeo-antropologico. “Archeologia di Confine”, partendo dai più ampi temi affrontati nei progetti di “Archeologia contemporanea” e “Archeologia delle migrazioni contemporanee non documentate”, ha l’obbiettivo di coinvolgere gli studenti in un’esperienza didattica che attraversa l’idea stessa del confine contemporaneo.

e-COOL: Etnografie di COmunità, Oggetti e Luoghi a Lampedusa

Nell’ultimo biennio Lampedusa è stata al centro della sperimentazione di didattiche integrate tra antropologia e archeologia. Per dare continuità a questa proficua sperimentazione, il progetto ha l’ambizione di inaugurare una nuova fase per aprire piste di ricerca originali.

Memorie di cose, Memorie di Luoghi, Memorie di vita.

La trasformazione del paesaggio avvenuta soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, è sicuramente un tema vivo per chi abita in contesti montani. Lo spopolamento dei paesi, dei siti di altura, così come l’abbandono delle colture e dei boschi, è oggi ancora parzialmente leggibile negli elementi di memoria tangibile e intangibile con cui le comunità locali si confrontano quotidianamente.

TOM - Traces of Movements (2022-2024)

Le migrazioni forzate e il displacement a cui assistiamo quotidianamente rappresentano solo l’ultimo capitolo di una storia millenaria che ha riguardato lo spostamento di persone e di popolazioni tra diverse aree del pianeta.

Re-Connect Ricucire narrazioni e comunicazioni sulle migrazioni

In diretta connessione con i progetti speciali per la didattica Archeologia di Confine, ISOLA e E-Cool, Re- Connect ha l’obbiettivo di continuare a lavorare in modo transdisciplinare, tra archeologia, antropologia e comunicazione audiovisiva, sulla sistematizzane dell’enorme quantità di documentazione raccolta: immagini, video, interviste, osservazioni etnografiche e schedature archeologiche.

X